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NUOVA NORMATIVA SULLA PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI AGLI UTILI D’IMPRESA

Scritto il 21 Luglio 2025

A mezzo delle L. n. 76/2025 il Legislatore ha introdotto nuove disposizioni per la partecipazione dei lavoratori alla gestione, al capitale e agli utili delle imprese.

La nuova normativa tende a incentivare la partecipazione dei dipendenti alla vita dell’impresa, tenendo conto di differenti profili, al fine di rafforzare il rapporto e la collaborazione tra le parti coinvolte. Si tratta, infatti, di partecipazione alla gestione dell’impresa, con presenza di rappresentanti dei lavoratori in alcuni suoi organismi, ovvero di partecipazione economica e finanziaria, che prevede sia una partecipazione ai profitti ma anche al capitale tramite forme di azionariato diffuso, per finire ad una partecipazione organizzativa, tramite il coinvolgimento di rappresentati dei lavoratori nelle strategie organizzative e produttive.

Riguardo la partecipazione agli utili d’impresa (ex art. 5), la novella normativa propone le seguenti indicazioni. Viene previsto per l’anno 2025, in deroga a quando ordinariamente disposto ex L. n. 208/2015 riguardo i premi di risultato, che la tassazione agevolata al 5% sia riservata alla distribuzione di utili ai dipendenti, nel rispetto delle seguenti indicazioni:

− sia distribuita una quota degli utili non inferiore al 10% degli utili complessivi;

− tale distribuzione venga attuata secondo la previsione di contratti collettivi di secondo livello (aziendali o territoriali);

− che l’importo totale dell’utile distribuito non superi il limite annuo di € 5.000 lordi.

Riguardo a una possibile partecipazione azionaria dei lavoratori (ex art. 6), vengono previsti alcuni strumenti partecipativi al capitale dell’impresa quali speciali categorie di azioni da assegnare individualmente ai prestatori di lavoro, con norme particolari riguardo la loro forma, il modo di trasferimento ed i diritti spettanti agli azionisti, tenendo naturalmente conto delle disposizioni del codice civile sul tema. Per tali casistiche, per l’anno 2025, gli eventuali dividendi corrisposti ai lavoratori, a seguito delle azioni loro attribuite ed in sostituzione di premi di risultato, saranno esenti da imposta sul reddito per il 50% del loro valore, ma soltanto per un importo non superiore a € 1.500 annui.

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