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LEGGE DI BILANCIO 2022: TAGLIO DELLE TASSE, CORRETTIVI E NUOVE MISURE

Scritto il 19 Novembre 2021

Come tutti gli anni, questo è il periodo di fermento politico in cui il legislatore deve definire e varare (entro la fine dell’anno) la Legge di Bilancio, che definirà la spesa pubblica del 2022. Molte le novità (potenziali) per il mondo del lavoro. 

Il 16 novembre a palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica, si sono ufficialmente aperte le danze (politiche) che definiranno il testo della tanto attesa Legge di Bilancio 2022, che, stando alla prima bozza del DDL in analisi, si comporrà di oltre 200 articoli che definiranno una manovra di spesa pari a 20/30 Miliardi di Euro (la cifra esatta la conosceremo solo a fine dicembre).

E, tra questi numerosissimi articoli, sono molti quelli che avranno implicazioni più che rilevanti per il mondo del lavoro (e dei lavoratori!)

Scopriamo allora riassuntivamente che cosa potrebbe cambiare da gennaio del prossimo anno.

 

RIFORMA IRPEF E AUMENTO DEL “BONUS RENZI”

Di “riforma dell’IRPEF” (ossia di taglio del cuneo fiscale) se ne parla da anni, ma forse, dopo tanti buchi nell’acqua ci siamo; con un Governo sostenuto da una maggioranza così ampia la sfida non sembra più impossibile.

In particolare si parla di una riduzione dell’imposta sui redditi delle persone fisiche (IRPEF) che si metterà in atto con la riduzione di una o più aliquote (in particolare la terza, quella al 38%, che è una vera e propria vessazione fiscale per il lavoratore medio).

 Ma si parla anche di una revisione organica del sistema delle detrazioni (dovrebbero sparire, ad esempio, le detrazioni per figli a carico, per lasciare il posto al tanto atteso “Assegno Universale” che però debutterà non prima di marzo 2022).

Non solo: il Trattamento Integrativo (noto ai più come “Bonus Renzi”) di circa 100 Euro al mese per coloro che hanno redditi fino ai 28mila Euro dovrebbe crescere (ad oggi si parla di 120 Euro al mese).

Insomma, i dettagli della riforma non sono definitivi, ma una cosa è certa: dal nuovo anno i lavoratori dipendenti dovrebbero avere una busta paga meno carica di tasse.

                                             

RIFORMA AMMORTIZZATORI SOCIALI

Altro capitolo molto caldo.

Dopo l’ultima grande riforma, avvenuta ad opera  del D.Lgs 148/2015 alcune cose stanno per cambiare per quanto riguarda il mondo “cassa integrazione”.

Al momento, stando alla bozza provvisoria in analisi parlamentare, si parla di:

  • Estensione della Cassa Integrazione anche ai lavoratori a domicilio e a tutti gli apprendisti (fino ad oggi valeva solo per l’apprendistato professionalizzante, mentre ora verrebbe ricompreso anche l’apprendistato per la qualifica o diploma professionale e l’apprendistato di alta formazione e ricerca) ;
  • Modifica del requisito di anzianità di servizio per accedere ai trattamenti di integrazione salariale, che si abbasserebbe dagli attuali 90 giorni per arrivare a 30 giorni (di lavoro effettivo)
  • Allargamento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria (CIGS) a TUTTI i datori di lavoro con almeno 15 dipendenti, indipendentemente dal settore di appartenza
  • Estensione della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) anche ai datori di lavoro con meno di 5 dipendenti (fino ad oggi esclusi da ogni forma di integrazione salariale, salvo i casi eccezionali in cui il legislatore è dovuto intervenire con “Casse in deroga”, proprio come è successo durante la pandemia).

 

PIU’ SOLDI PER LE POLITICHE ATTIVE

Note come “l’insieme di politiche che mirano alla massima occupazione possibile”, eliminando gli ostacoli ed incentivando l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, le Politiche Attive del Lavoro sono da anni al centro del dibattito giuslavoristico.

Saranno circa 90 i milioni di euro che verranno stanziati ai centri per l’impiego, che andranno a finanziare, tra le altre cose, un incremento dell’organico che per l’attuazione delle politiche attive del lavoro in favore dei giovani under 30 in cerca d’occupazione.

 

INDENNITA’ DI DISOCCUPAZIONE “ALLARGATA”

Novità anche a sostegno della disoccupazione involontaria, in particolare tramite l’estensione della platea dei potenziali destinatari della NASPI.

Si prevede infatti che, dal 1 gennaio 2022, potranno beneficiare dell’indennità di disoccupazione anche “gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci”.

Peraltro abbiamo anche dei cambiamenti in merito ai “requisiti di accesso”.

Prima (o meglio, tutt’oggi, in attesa dell’approvazione definitiva della Legge di bilancio 2022) era previsto che la NASPI spettasse ai lavoratori che avessero perso involontariamente il posto di lavoro in possesso dei seguenti requisiti:

  • stato di disoccupazione, involontaria (per licenziamento o scadenza di contratto a tempo determinato);
  • 13 settimane di contribuzione nei 4 anni precedenti la disoccupazione;
  • almeno 30 giornate di effettivo lavoro nei 12 mesi che precedono la disoccupazione.

Ora la bozza della nuova Legge di Bilancio sembra disporre che decada il requisito delle 30 giornate (rendendo quindi più semplice l’accesso all’indennità).  Restano invece confermati gli altri due requisiti

 

GIOVANI PRECARI: ECCO IL “BONUS AFFITTO”

Arriva, con grande sorpresa (e un pizzico di delusione, visto il reddito richiesto fin troppo basso) un bonus affitto dedicato a giovani che vogliono andare a vivere da soli.

Si tratta di una misura prevista dall’articolo 38 della bozza approvata in prima lettura dal Governo, consistente in una detrazione d’imposta pari al 20% dell’ammontare del canone di locazione, entro il limite massimo di 2000 Euro detraibili all’anno. Attenzione però: come anticipato, per accedervi è necessario un reddito inferiore a poco più di 15mila Euro.

 

REDDITO DI CITTADINANZA RIVISTO

È stato il protagonista assoluto delle diatribe politiche tra i partiti di maggioranza durante l’intera estate 2021. Alla fine, il reddito di cittadinanza è stato confermato e rifinanziato, anche se vi sono delle novità in merito al suo “nuovo funzionamento”. In particolare:

  • il numero di offerte di lavoro rifiutate che comporta la perdita del sostegno passa da 3 a 2, e la seconda offerta può anche riguardare un posto di lavoro situato in qualsiasi luogo del territorio nazionale;  inoltre il Reddito di cittadinanza sarà decurtato di 5 euro ogni mese, a partire dalla prima offerta rifiutata (solo se quest’ultima è stata rifiutata all’interno del raggio di 80 km dalla residenza o vi si arriva in almeno 100 minuti con mezzi pubblici.
  • dovrebbero essere introdotti ulteriori sgravi contributivi (aggiuntivi  dunque rispetto all’agevolazione oggi esistente) fino al 20% per le Aziende, preventivamente accreditate presso l’ANPAL, che assumono i percettori del reddito.
  • Aumenteranno a dismisura i controlli per prevenire ed evitare frodi (in particolare per contrastare i “finti poveri”)

 

Insomma, grandi novità in arrivo!

Staremo a vedere se queste misure così importanti verranno confermate o meno in sede di approvazione definitiva del testo.

 

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