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Crediti d'imposta "straordinari" per aziende (e privati) 2020: quali sono e come funzionano

Scritto il 17 Luglio 2020

La prima metà del 2020 verrà anche ricordata come una finestra temporale dove v’è stata una produzione normativa pazzesca. DPCM, Decreti Legge, Leggi di  conversione, e moltissimi altri decreti attuativi: facile perdersi, ma occhio a non perdere di vista le agevolazioni.

La crisi innescata dalla pandemia è unica nel suo genere: mai, nella storia recente, ci siamo dovuti ritrovare a chiudere tutto. Le aziende hanno avuto cali di fatturato fortissimi, e la paura (economicamente parlando) non è ancora finita. Per questo il Governo italiano ha previsto una serie di aiuti economici, tra cui i crediti d’imposta; ma il groviglio normativo è immenso: pagine, pagine e pagine. Spesso molte aziende nemmeno conoscono l’opportunità di ottenere determinati sconti fiscali. E allora, ecco che noi Consulenti del Lavoro di Studio Tumminelli abbiamo deciso di pubblicare in questo articolo un agile riassunto dei principali crediti d’imposta previsti e dei loro requisiti.

BONUS AFFITTI E LOCAZIONI

L’iniziale bonus affitti di marzo, inizialmente previsto dal decreto Cura Italia solo per botteghe e negozi (categoria catastale C1), è stato esteso da parte dell’articolo 28 del D.L Rilancio.

Si tratta di un credito d'imposta  pari al 60% del canone locazione degli immobili ad uso non abitativo (30% nel caso di contratti di affitto d'azienda) effettivamente pagati per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020.

Il credito sarà utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa all’anno in corso, e non concorre alla formazione del reddito imponibile.

Il bonus spetta ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, inclusi gli enti non commerciali del terzo settore, che abbiano avuto ricavi non superiori a 5 milioni di euro nel 2019. Se si tratta di alberghi, il credito spetta indifferentemente dal valore di ricavi del 2019, e con riferimento ai mesi di aprile, maggio e giugno.

Inoltre, oltre al requisito dei ricavi massimi, è necessario che, nei mesi in cui si usufruisce del credito d’imposta, vi sia stato un calo di fatturato di almeno il 50% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Concorrono al credito qui in esame anche le spese condominiali, ma solo se esse sono riportate nel contratto di affitto.

 

BONUS PUBBLICITA’

Previsto dall’articolo 186 del D.L rilancio, ed innalzato rispetto all’importo già previsto dal decreto Cura Italia. Ad oggi, il credito d’imposta per investimenti pubblicitari su giornali, radio e televisioni è pari al 50% delle spese sostenute (non più il 30% prima previsto), nel limite di spesa massimo di 60 milioni di euro. Questo credito sarà poi recuperabile in F24, e rimarrà valido per tutta la durata del 2020.

Per accedervi sarà necessario fare richiesta di adesione a partire dal 1 settembre 2020 ed entro il 30 settembre 2020. Le modalità operative della richiesta devono ancora essere chiarite.

BONUS PER ACQUISITO DI DPI E SANIFICAZIONE

Ne parla l’articolo 125, il quale abroga e sostituisce completamente quanto già previsto dal D.L Cura Italia di Marzo. Stando all’attuale normativa, viene riconosciuto un credito d’imposta del 60% delle spese sostenute per la sanificazione o l’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuale.

Il credito spetta nella misura massima di 60mila euro per ciascun soggetto beneficiario, nel limite delle risorse stanziate, ad oggi pari a 200 milioni di euro.

Rientrano in questo bonus, ad esempio, l’acquisto di mascherine, gel disinfettanti, visiere di protezione o strumenti per garantire la distanza interpersonale tra le persone, incluse le spese di installazione di tali strumenti.

BONUS PER ADEGUAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Al fine di incentivare ed agevolare la ripresa delle attività economiche, e di alleggerire il carico di spese sostenute per l’adattamento dei locali aziendali ai nuovi protocolli di sicurezza per contrastare la diffusione del Covid-19, l’articolo 120 del D.L Rilancio ha previsto questo bonus, consistente in un credito di imposta che si aggiunge (ed è cumulabile)n a quello per la sanificazione qui sopra esposto.

La misura è rivolta ad esercenti di attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico indicati da un allegato del decreto stesso (si tratta di strutture turistiche, quali alberghi, b&b, case vacanza, ecc…), oltre che nei confronti di associazioni, fondazioni ed enti del terzo settore.

Il bonus ammonta al 60% delle spese sostenute per attivare “misure anti-contagio”, entro il limite di spesa massimo di 80mila euro.

Rientrano nelle spese coperte da questo bonus, ad esempio, le spese sostenute per l’acquisto di strumenti o tecnologie necessarie a favorire il lavoro da remoto o l’acquisto di dispositivi per la rilevazione della temperatura.

 

BONUS EDILIZIA AL 110%

Si tratta del bonus sicuramente più famoso e discusso in questo periodo.

Il bonus consiste in una misura shock operata dal governo, al fine di rilanciare il mercato e le aziende del settore edilizia, e consiste in un credito d’imposta potenzialmente superiore alle spese sostenute per l’adeguamento energetico-ambientale delle prime case di privati cittadini.

Per poter fruire del bonus è necessario il rispetto di alcuni requisiti, tra i quali spicca la necessità che gli interventi  oggetto del super bonus comportino un “salto” di almeno 2 classi energetiche dell’immobile (sempre che ciò non sia impedito da peculiarità tecniche dell’immobile, che rendono impossibile tale “salto”).

Gli interventi dovranno essere effettuati nella fascia temporale che va dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, e con limiti d’importo massimo che variano a seconda del tipo di intervento (cappotto termico, impianto fotovoltaico, miglioramento del sistema di riscaldamento, ecc…).

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