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Pensioni, riscatto laurea nel 2020: requisiti, costi e sconti fiscali del riscatto agevolato

Scritto il 13 Febbraio 2020

Il decreto legge 4/2019 (convertito dalla legge 26/2019) ha introdotto la possibilità di un riscatto agevolato della laurea, rendendo meno costoso il recupero degli anni dell’università per “avvicinare” la pensione e aumentare l’assegno. Questa possibilità vale per tutti gli anni di studio, anche quelli precedenti il 1996, come di recente precisato dall’Inps.

 

Ma ci sono dei paletti ben precisi da rispettare, partendo dai requisiti: come per il riscatto ordinario è possibile “valorizzare” i titoli quali  il diploma universitario (2-3 anni di durata), la laurea triennale, quadriennale o a ciclo unico, il diploma di specializzazione post-laurea, nonché il dottorato di ricerca (se si sono versati i contributi alla gestione separata Inps).

È possibile chiedere il riscatto anche di periodi parziali, più brevi rispetto alla durata legale del proprio corso di studio. Non si possono invece riscattare gli anni fuori corso.

Per poter accedere a questo iter agevolato è necessario che il lavoratore sia iscritto con almeno un contributo versato a una delle gestioni Inps: il riscatto light non è infatti accessibile a chi risulta iscritto unicamente a una cassa professionale.

E’ importante sottolineare che il riscatto non potrà coprire periodi già sottoposti a contribuzione, vedi il caso dello studente lavoratore.

Il requisito più importante del riscatto agevolato è che il periodo di studi deve collocarsi in periodi da valutare con il sistema contributivo, cioè dal 1° gennaio 1996. Tuttavia, con la circolare n. 6 del 22 gennaio 2020 l’Inps ha precisato che una persona con meno di 18 anni di contributi alla fine del 1995, ha la possibilità di esercitare l’opzione per il metodo contributivo (articolo 1, comma 23, legge 335/1995) e applicare alla sua intera carriera il metodo introdotto dalla Riforma Dini.

Questa opzione consente il riscatto più favorevole anche per gli anni di studio precedenti il 1996. Va però tenuto presente che così facendo l’importo della pensione futura sarà meno generoso visto che dovrà essere ricalcolato con il metodo contributivo (generalmente più sfavorevole).

Ogni anno di riscatto costa 5.260 euro (se la richiesta viene presentata nel 2020). La somma sborsata è integralmente deducibile ai fini fiscali, pertanto consente inoltre un bel risparmio fiscale in sede di Dichiarazione Unico/730.

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