LE RISPOSTE A TUTTE LE DOMANDE SUL DVR
Scritto il 29 Ottobre 2024
Nel mondo della sicurezza sui posti di lavoro, gli acronimi di certo non mancano e DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) è sicuramente uno dei più famosi. Si tratta, infatti, di un elemento fondamentale per garantire la sicurezza sul lavoro e la sua stesura e organizzazione è una parte cruciale della vita aziendale. Ma cosa significa DVR? Quali sono le sue finalità e chi è responsabile della sua redazione?
Il DVR, acronimo di Documento di Valutazione dei Rischi, è il documento obbligatorio che ogni Datore di Lavoro deve redigere per valutare tutti i rischi a cui possono essere esposti i lavoratori all’interno della sua azienda. Tale obbligo è previsto dal D.Lgs. 81/08, comunemente chiamato Testo Unico sulla sicurezza.
La redazione del DVR è obbligatoria per tutte le aziende in cui vi sia almeno un lavoratore.
Si ricorda che la definizione di “lavoratore” prevista dal D.Lgs. 81/08 comprende tutte le persone che “indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolgono un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari”. Rientrano tra i lavoratori anche i tirocinanti, gli stagisti ed i soci lavoratori.
Chi deve redigere il DVR?
Ogni datore di lavoro è responsabile della sua stesura, ma non è solo: il processo coinvolge anche il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), il Medico Competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Una volta completato, tutti sottoscrivono il documento, garantendo il massimo livello di sicurezza.
E se non lo redigo?
Le sanzioni per la mancata redazione del DVR sono severe, fino alla sospensione delle attività aziendali da parte degli organi ispettivi.
Il DVR va aggiornato?
Sì, il DVR non ha una scadenza fissa, ma va aggiornato ogni volta che le condizioni lavorative cambiano: introduzione di nuovi macchinari, cambiamenti nei processi produttivi, variazioni nell’organigramma aziendale o nelle mansioni ricoperte dai lavoratori. In alcuni casi specifici, come ad esempio per i rischi fisici (rumore, vibrazioni, ecc.), l’aggiornamento delle valutazioni è richiesto ogni 4 anni.
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